Firenze con amore…..No,Firenze con dolore! -Parte 1-

Passano i mesi, i soldi scarseggiano e i viaggi mancano ma capitano poi sempre quelle cose impreviste e improvvise, che ti portano ad organizzare un viaggio di 3 giorni all’ultimo minuto. E parliamoci chiaro, per ultimo minuto intendo esattamente ultimo minuto! Ma partiamo dall’inizio. Io e il mio amato Alberto, con ormai 32 anni suonati a testa, ci ritroviamo giornalmente a vivere e a combattere con la triste realtà che il lavoro non ci vuole per amico (si, siamo disoccupati) . Viviamo in una “splendida” e “meritocratica” cittadina campana dove a primeggiare in questo campo sono i figli di papà e quelli che hanno una botta forte, ma talmente forte che penso che gli faccia male ancora il c….. Però sono persone sincere, questo devo ammetterlo! Ogni volta che gli si domanda “Cavoli,sei riuscito a trovare lavoro proprio li!come hai fatto?” rispondono con nonchalance “ma guarda…ho semplicemente lasciato il curriculum,sono piaciuto e mi hanno richiamato” omettendo però quella piccola ma piccolissima parte fondamentale. Detto ciò, io e Alberto purtroppo non siamo nati in quella cerchia di persone fortunate e sincere (il massimo delle nostre conoscenze si limita al tabaccaio sotto casa) quindi, dopo aver fatto un’attenta e accurata analisi della situazione, siamo finalmente arrivati alla conclusione, dopo soli 12 anni di fidanzamento, di voler lasciare la nostra amata cittadina meritocratica e iniziare ad inviare curriculum a go-go in tutta Italia.

Manda che ti manda, un felice sabato di marzo, Albertino è stato gentilmente contattato dall’Esselunga di Firenze per un colloquio collettivo che avrebbe dovuto sostenere il venerdì successivo. “Cacchiarola l’Italia funziona!” abbiamo pensato. Ma abbiamo anche pensato “e adesso come ci andiamo?”

Ho quindi contattato immediatamente una mia amica, che abita li a Firenze ormai da 2 anni, per informarla della cosa e chiederle la gentilezza di poterci ospitare a casa sua in quei giorni e fortunatamente, ha accettato. Così almeno per l’alloggio ero riuscita a risparmiare. Adesso dovevamo solo cercare di capire come salire su a Firenze. Il nostro desiderio era quello di poterlo fare in macchina, però purtroppo la macchina di Alberto è momentaneamente ferma sotto casa con la frizione rotta ed avventurarsi con la mia, sarebbe stata un’impresa assai ardua in quanto quella creatura, sta leggermente schiattata in corpo e non credo ce l’avrebbe fatta a fare quella lunga traversata. Abbiamo così temporeggiato fino al giorno prima, cercando di trovare qualche anima pia pronta a sacrificarsi per noi concedendoci la sua auto ma a quanto pare, stanno più inguaiati di noi e quindi con nostro grande dispiacere, abbiamo dovuto contattare il signor internet e trovare i mezzi per poter andare. Le alternative a questo punto erano due: pullman o treno. Alberto era ancora provato da quelle 5 ore interminabili di treno che facemmo quando andammo a Genova, andate qui se volete conoscere di più il nostro viaggio, ed io mai e poi mai avrei potuto reggerne 8 di pullman, quindi abbiamo optato per una combo. Fino a Roma con il pullman e da li a Firenze con il treno. Era un’ottima soluzione ed anche la più conveniente che abbiamo trovato. 140 euro andata e ritorno…tacci tua!

Siamo partiti il giovedì mattina alle 7:25 dal terminal degli autobus e a farmi compagnia, ovviamente non potevano mancare i miei adorati attacchi di panico e ansie assurde per la calca di gente, lo spazio chiuso e il non poter scappare quando volevo. (mi devo far vedere da un’esorcista lo so!) Stordita come una campana, grazie alle mie inseparabili e amate gocce, saliamo sul pullman e …. arrivederci! Ho dormito per tutto il viaggio e solo intorno alle 11:00 sono riuscita ad aprire gli occhi a triglia morta, trovandomi praticamente già a  Roma. Siamo partiti con Flixbus e il pullman, a detta di Alberto era bello assai, con tutti gli optional necessari…wifi,prese di corrente,prese usb, bagni e la simpatica voce registrata, sensuale e calda, degna delle migliori linee erotiche che esistano, che ti augurava buon viaggio. Siamo arrivati a Roma tiburtina con 10 minuti di anticipo ed il treno per Firenze era per le 12:25. Abbiamo quindi deciso di andare direttamente alla stazione per prendere un caffè e fare una pipì da 1,00 euro per poi intrattenerci direttamente li fino a quando non fosse arrivato il treno. Io non ero di buona compagnia e Alberto cercava di distrarsi in tutti i modi possibili e inimmaginabili cercando anche di agganciarsi a qualche rete Wifi inesistente. Questa ve la devo proprio dire….. Alberto credo che sia l’unico in tutta Italia a non avere il 3g sul cellulare e a pagare ogni singola telefonata o messaggio. L’unica promozione attiva che ha sul suo cellulare è l’autoricarica (valida solo per lui credo) che gli consente di potersi ricaricare ogni volta che riceve una telefona, evitando così anche di fare la classica ricarica. Tutto questo per scelta intendiamoci. Cioè parliamone vi prego!… Comunque, fallito il tentativo di scroccare una rete wifi ed io che ormai mi trovavo da sola in un mondo felice di fiabe e balocchi, puntuale come un orologio svizzero, Italo fa breccia sul nostro binario. Mi sparo così un’altra oretta di sonno e alle 13:45 arriviamo finalmente a Firenze. Avviso immediatamente la mia amica decidendo così di aspettarla fuori. La prima cosa che ci ha colpito è stato il vestiario delle persone, la maggior parte indossava magliette a maniche corte e il restante degli spolverini super leggeri che a confronto Io e Alberto, per come eravamo imbacuccati, sembravano Totò e Peppino a Milano. Intorno alle 14.30 finalmente arriva la mia amica e dopo aver preso un autobus stracolmo di gente, alle 15:00 arriviamo sudati e stanchi a casa sua.  Ci riposiamo a dovere e intorno alle 17:30 decidiamo di andare a fare un giro per Firenze. Arriviamo dopo un’ora di camminata al centro dando un’occhiata super veloce a quel ben di Dio, con la promessa di aver visitato tutto a dovere il giorno dopo.

IMG_5229IMG_5230IMG_5235IMG_5246IMG_5248IMG_5250IMG_5258IMG_5275Per le 20:00 quindi decidiamo di tornare a casa, affrontando così la camminata del ritorno. Non so sinceramente come ho fatto a trascinarmi fino a casa, tra stanchezza e gocce, ormai ero diventata uno zombie che camminava. Non parlavo più e sbiascicavo parole incomprensibili e senza senso. Dopo aver cenato mezzo hamburger e due foglie di insalata, con la pancia “piena” e provati dalla giornata, decidiamo finalmente di andare a dormire…

Cliccate qui se siete curiosi di conoscere il resto della nostra avventura.

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7 pensieri riguardo “Firenze con amore…..No,Firenze con dolore! -Parte 1-

    1. Caterina ti ringrazio di cuore. Non ci arrenderemo,figurati. Cerchiamo sempre di vedere il positivo e il bello delle cose, con la speranza che la signora “fortuna” venga a bussare prima o poi…sperando che non abbia perso l’indirizzo ahahahah :* :* :*

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  1. Conosco molto bene la realtà che descrivi. Non saremmo mica state vicine di casa 😉? E anch’io, come te e Alberto, non ho mai avuto santi da ringraziare. Ma sappi che una forma di ricompensa esiste sempre, anche se arriva quando meno te l’aspetti o, forse, quando già non ci speravi più.

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